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lunedì 21 novembre 2011

Caso

Il Padre e il Figlio


Sintomo
Paura di stare lontana dal figlio, per questo è onnipresente nei suoi confronti.

Famiglia attuale
Serena ha 38 anni. Convive con un uomo da cui ha avuto un figlio che ora ha tre anni.

Desiderio del cuore
Essere meno ossessiva nei confronti del figlio. Riuscire a stare più tranquilla e non preoccuparsi per ogni piccola cosa.

Rappresentazione
Per Serena è il primo seminario. Mi parla in maniera molto concitata di questo suo essere super protettiva e super presente nei confronti del figlio di tre anni. Questo le accade quando è da sola e lontana dal figlio. Alla presenza del padre è meno ossessiva. Le chiedo quale sarebbe un buon risultato dopo la Costellazione e mi dice che per lei sarebbe stupendo rilassarsi sia quando è vicina al figlio, sia quando è lontana dal figlio. Rilassarsi e non preoccuparsi che gli succeda qualcosa. Le chiedo del padre e mi dice che è morto per un tumore al cervello a 45 anni quando lei ne aveva 17. Nel dire questo si commuove. Le faccio dare una definizione precisa di questo sintomo. Mi dice “apprensione ossessiva nello stare senza mio figlio”. Le faccio scegliere una persona per lei e una per questo sintomo. Sceglie un uomo. I due si mettono di fronte e si guardano. Le chiedo di scegliere un rappresentante per il figlio. Messo in scena va subito a posizionarsi vicino al sintomo. La rappresentante di Serena si agita sempre di più. Si avvicina al sintomo e al figlio. Lei li abbraccia. Il figlio mostra chiari segni di insofferenza. Chiedo a Serena di prendere un rappresentante per il padre. Spontaneamente si alza un uomo e chiede di entrare in scena. Trova una posizione mettendosi di fronte ai tre. Il figlio si stacca quasi subito. Si allontana e mostra sollievo nel fare questo. Il sintomo e Serena si abbracciano nel guardare il padre. La rappresentante di Serena inizia a essere insofferente e fremente. Faccio sdraiare a terra il padre. Lentamente Serena si avvicina al padre. Arriva fino a lui, si inginocchia, le poggia la testa sul petto e inizia a piangere in maniera disperata. Il padre le poggia la mano sinistra sulla testa. Il sintomo sta in piedi vicino a Serena e al padre. Serena inizia a urlare quanto le manca il padre e quanto vorrebbe che lui fosse li con lei. Il padre la rassicura dicendole che sta bene e che non si deve preoccupare. Guardo il sintomo che inizia a guardarsi intorno. Gli chiedo cosa vuole fare e mi risponde che si sta guardando intorno per vedere dove può andare. Gli dico che può fare quello che vuole e che può trovarsi un posto dove meglio crede. Chiedo al figlio di Serena come si sente e mi dice che sta bene, che vede la madre col nonno e che vuole solo giocare. Più Serena si calma e parla col padre e più il sintomo si allontana riuscendo a trovare il suo posto. Il sintomo arriva a mettersi a un lato del cerchio rimanendo tranquillo. Serena rimane seduta accanto al padre e guarda amorevolmente il figlio. Faccio dire alla rappresentante di Serena, “caro figlio, ho ritrovato mio padre. Non ti scambierò più per lui. Lui è mio padre e tu sei mio figlio. Ognuno ha il padre giusto. Io ho il mio e tu hai il tuo.” Il figlio di Serena mostra chiari segni di sollievo, ripetendo che vuole solo giocare. La rappresentante di Serena è sollevata. Dice che vuole rimanere ancora un po’ col padre e che ora riesce a vedere bene entrambi.

Considerazioni
E’ chiaro che Serena ha confuso il figlio con il padre. La sua forte apprensione verso il figlio, sia vicino che lontana da lui, le riportava alla luce la perdita prematura del padre. L’attaccamento morboso al figlio è l’attaccamento che lei sentiva ancora inconsciamente verso il padre. Mettere in scena e riuscire a far emergere la nostalgia di Serena verso il padre, ha riequilibrato tutto, facendo distinguere a lei i ruoli del padre e del figlio. Il desiderio di Serena era quello di non essere più ossessiva verso il figlio e nei giorni successivi questo sintomo è migliorato molto. Ho detto a Serena, che quando questa apprensione ritorna, di dire la frase dentro di se “ognuno ha il papà giusto io ho il mio e tu figlio mio hai il tuo”.


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